Bisogno di luce

Alberi di Natale  pieni di luce ai primi di novembre nei giardini? Quanto il bisogno di luce e di rinnovamento? Di famiglia e di festa?

Questo è un Natale cupo. Dove l’incertezza dilaga come fumo nero tra le vie della coscienza, ci invade e ci tiene legati in fili invisibili che si aggrovigliano ai nostri pensieri e li rendono pesanti. Dopo Parigi la paura dilaga. L’aria irrespirabile rende il futuro apocalittico.

La lotta è estenuante… per vivere, sopravvivere, rispettare i propri valori, ingegnarsi, inventare soluzioni a problemi sempre nuovi, senza alzare la testa a guardare quanto sia lunga la strada ancora da percorrere perché pesante è quella già percorsa… perché alzare lo sguardo potrebbe far tremare la determinazione… e indurre a lasciarsi andare.

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C’è chi dice No

Ho visto un bel film realistico, divertente ed amaro su raccomandati e “segnalati”.

Dolori e vendette amare in una umanità vera, cinica, fragile, talora  inconsapevole di essere parte beneficiaria o macinata da un meccanismo più potente, stabile e storico. Un sistema clientelare vero, connaturato con ogni azione quotidiana, settario, per “famiglia” dove l’appartenenza a qualcosa è un obbligo.

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Rimorso o Rimpianto?

Uno dei film che ha arricchito la mia vita è “Splendore nell’erba” del regista Elia Kazan, la cui trama è qui: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Splendore_nell%27erba.

In questo film una poesia mi ha sempre colpita perché rappresenta la sofferenza del rimpianto che può essere molto amara.

E così la colpa del non aver saputo agire, fare, sentire,…

“Splendore nell’erba” di W. Wordsworth

Se niente può far che si rinnovi all’erba il suo splendore e che riviva il fiore, della sorte funesta non ci dorremo, ma ancor più saldi in petto godrem di quel che resta.”

Sono tutti gentili con me

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Per una persona anziana anche le piccole grandi cose acquistano importanza.

Quando la grande fragilità viene dichiarata con un “sono come una bambina, ormai, ho paura del male” e una infermiera coscienziosa e disponibile mette anestetico, ghiaccio ecc.

Per l’anziana è un segnale per cui ringraziare Dio e la testimonianza che esistono tante persone buone. Nella frase stupita e felice “sono tutti gentili con me” ci sono gratitudine, umiltà, umanità, un bellissimo insegnamento per noi tutti che abbiamo dimenticato che ogni gesto disponibile e buono va valorizzato, premiato, ricordato, perché è un pezzetto di cielo e sole donatoci gratuitamente.