LA FATINA DEI DENTINI

È caduto finalmente un dentino che per un mese ” teneva duro “.

Quando la fata dei dentini porta € 2 alla mia bambina lei è felice. Li stringe nella sua manina e tutta contenta me li fa vedere.

Prima mi dice che li metterà nel suo portafoglio, non vuole saperne di inserirli nel salvadanaio che non può aprire perché è di latta.

Poi questa mattina sembra ripensarci. Si ferma. Si rivolge a me e al papà e dice che non sono solo i genitori che possono portare a casa i soldi, lei può contribuire con i soldini dei suoi dentini.

Non so come genitore come sentirmi. Orgogliosa del suo pensiero e del suo desiderio, non molto contenta di me stessa perché magari non la proteggo dalle nostre preoccupazioni.

Sicuramente ci ha dato una grande lezione su cosa voglia dire far parte di una famiglia e volersi bene. Grazie piccola mia!

8 UOVA

Il benessere nelle piccole cose…
Fare un pan di spagna richiede 8 uova!!! Improponibile!
Oggi mi preoccupo solo se le uova sono in frigo e che ce ne siano sempre qualora avessi il desiderio di fare un dolce…

Non posso non notare e non ricordare…la libertà conquistata e il potere quasi magico del desiderio esaudito….e la sensazione che tutto questo sia importante, non scontato.
E che arricchisca ogni singolo traguardo, che tende a svanire nel ricordo, di nuova luce.

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L’audace pochezza e il pudico valore: umiliazione vs relazione vera

Mi stupisce l’audace pochezza di chi altro non ha che se stesso e la propria tronfia ostentata superiorità, di status, di potere, di denaro, di posizione..
Molte volte mi è capitato di conoscere persone capaci di umiliare con un gesto, con la capacità di mancare di rispetto in un modo così sottile e curato come un bisturi affilato può dividere in due la carne senza rumore e quasi senza generare consapevolezza nella vittima designata.

Mi chiedo quale conoscenza appresa sia necessaria per baciare con apparente affetto una persona mai vista che hai fatto attendere per 1 ora e mezza in anticamera, fare finta di ascoltarla dicendole quanto brava, quanto interessante sia la sua esistenza, ma che ora devi proprio andare dopo 5 minuti d’oro che le hai concesso. Un bisturi intriso nel miele.

Ma c’è chi ti accompagna con gelida cortesia alla porta dopo averti fatto esporre un tuo progetto magari proprio richiesto in un regime di apparente collaborazione, dove non c’è mai stata reale volontà di confronto ma solo la voglia di valutare per meglio schiacciare. Perché l’importante non è considerare a mente aperta, l’importante è annichilire. Un bisturi di ghiaccio che si scioglie dopo aver ferito, in un tradimento.

E chi ti ascolta, ti commissiona un lavoro, ti coinvolge in un progetto, te lo affida, crea in te la voglia di dare il meglio ancora di più perché pensi che il tuo partner prestigioso abbia un valore corrispondente a quanto ostentato pubblicamente..e poi il bisturi affonda improvviso senza una spiegazione, per ordini dall’alto, e tutto il lavoro fatto? Buttato. E la ferita si nutre della beffa.

Perché un accordo verbale e la stretta di mano non valgono nulla … mai state… senza rimorso … senza spiegazioni … macinate da un tritacarne infernale per il quale si prende, si butta, persone o bulloni, che importa. E magari proprio chi si vanta nella propria Mission della propria umanità … un bisturi assassino seriale

E c’è chi vuole governarti facendoti sentire che è il padrone, ti fa mettere in gioco e vuole dimostrarti di essere meglio di te e se la tira, e poi ti ritrovi in situazioni in cui non c’è cura dell’ospite, non c’è previsione minima, dove i suoi errori ricadono pesantemente su di te. E lui se ne va, inconsapevole danneggiato dal suo stesso danno in cui ha trascinato però te. Con una superficialità stupida e priva di sensi di colpa, mirata allo sfruttamento becero di chi gli si avvicina, per succhiarne la linfa vitale. Un bisturi mai lavato dopo l’intervento precedente.
….

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UN TEMPO C’ERA LA NEVE

La nostalgia di quello che è stato.

Quanti ricordi di anni fa si affacciano oggi alla memoria. Cose scontate, attese, come la nevicata invernale, la comparsa delle prime formiche che annunciavano la primavera, le violette, riti e luci e odori che si ripetevano di anno in anno.

E oggi li sento fuggire perché è infranta la regola di ciò che è, di ciò che sarà.

L’Oggi perde i ricordi del passato perché lontani e non si nutre di aspettative sul futuro visto che neppure su neve e formiche possiamo contare. Nessun ciclo. Nessuna ripetizione attesa confortante.

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Il Cappello color porpora

Il cappello color porpora

A 3 anni Lei si guarda e vede una Regina.

A 8 anni Lei si guarda e  vede Cenerentola.

A 15 anni Lei si guarda e vede un brutto anatroccolo (“mamma non posso andare a scuola con questo aspetto qui”).

A 20 anni Lei si guarda e si vede “troppo grassa/troppo magra, con i capelli troppo lisci/ troppo arricciati”, ma decide che uscirà di casa lo stesso.

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