C’è chi dice No

Ho visto un bel film realistico, divertente ed amaro su raccomandati e “segnalati”.

Dolori e vendette amare in una umanità vera, cinica, fragile, talora  inconsapevole di essere parte beneficiaria o macinata da un meccanismo più potente, stabile e storico. Un sistema clientelare vero, connaturato con ogni azione quotidiana, settario, per “famiglia” dove l’appartenenza a qualcosa è un obbligo.

E dove anche gli ideali si scontrano con un bisogno di sicurezza, di appartenenza. Uno dei protagonisti, ribelle al sistema, ha l’occasione di usufruire dello stesso sistema, che ai beneficiari porta appunto benefici. Dura è la lotta tra il bisogno di sicurezza e di pace e i propri ideali ma, come si dice nel film, un conto è la legge ed un conto è la giustizia, e alla fine ciò che fa la differenza è il proprio bisogno di giustizia, di credere che in questo mondo gli ideali e i valori abbiano un peso sulle scelte, anche se solo per noi. E le contraddizioni del vivere descrivono personaggi umani, fragili, autentici, al di là degli schieramenti e dei valori personali, sia tra i “buoni” che tra i “cattivi”.

Bellissima analisi psicologica dei personaggi.

Dramma e leggerezza dosati molto bene. Un film che fa pensare e dà conferme.

⇒Trama del film qui: https://it.wikipedia.org/wiki/C%27%C3%A8_chi_dice_no_(film)

Foto di: Claudio Iannone, Cattleya 2009

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